Il consumismo alimentare da cui siamo posseduti e non solo in periodo natalizio, dipende anche dal fatto che decenni di benessere economico ci hanno abituati a uscire dal supermercato con il carrello sempre traboccante.
Ed è un’abitudine che non vuole morire, nonostante la povertà si sia di recente abbattuta come una valanga sulla nostra società. Così oggi, con sempre meno soldi nelle tasche, si tende a riempire il carrello di prodotti che costano sempre meno. Dal canto suo, l’industria alimentare sta provvedendo a “venirci incontro” offrendo prodotti a basso prezzo, ma di qualità così scadente che, anche quando ti lasci sedurre dall’offerta del “prendi due e paghi uno”, ciò che compri vale comunque meno di quanto l’hai pagato.
E se, in ossequio ai vecchi adagi predicanti che “il troppo storpia” e che ”meglio poco, ma buono”, il Natale che è alle porte fosse un’occasione per provare a guarire da questa compulsione che attenta non solo alle nostre non più floride tasche, ma spesso anche alla nostra salute?. Lo so, è una proposta controcorrente perché gli esperti o sedicenti tali vanno dicendo che l’economia si riprenderà se i
consumi aumenteranno. Ma sarà poi vero? E, se anche lo fosse, dobbiamo ingozzarci, e per di più con cibo scadente, per risollevare l’economia?
Più attenzione uguale più salute: non lasciatevi ingannare dagli slogan pubblicitari che durante le festività imperversano più che mai per
indurvi a comprare cibo in eccesso e scadente. Comprate, invece, ciò di cui avete realmente bisogno e con l’occhio sempre attento alla qualità. In questo modo, non sforerete il bilancio familiare o, forse, lo sforerete di poco, perché la qualità costa, e nello stesso tempo vi assicurerete un Natale con i fiocchi (in senso culinario, ovviamente, perché ai fiocchi di neve ci deve pensare il tempo!). È ovvio che in
questo modo si evitano sia i disturbi digestivi, quanto mai inopportuni in un periodo di festa, sia di ritrovarsi all’arrivo del nuovo anno con qualche fastidioso chilo di troppo, che poi bisogna smaltire non senza sacrifici.
Vi do ora qualche consiglio che spero possa esservi di aiuto nella scelta di alcuni prodotti alimentari che la tradizione culinaria natalizia vuole siano presenti sulla nostra tavola.
Da "Valore alimentare.it": Il cibo natalizio: meno quantità, più qualità