La diffusione mediatica che oggi ha qualsiasi argomento che riguardi l’ alimentazione e tutti i probabili ingredienti che giornalmente rendono il nostro piatto più salutare, ha fatto si che ci siano oggi spezie che hanno raggiunto una popolarità enorme, ed altre, più tipiche della nostra tradizione mediterranea, che vengono trascurate o addirittura dimenticate. Cosi se ora è impossibile consumare un pasto senza che ci sia un po’ di curcuma,(contro la quale non ho nulla in contrario) del rosmarino, poco si parla, nonostante la dieta mediterranea- protettiva verso tutte le patologie cronico degenerative attuali, inclusi i tumori, era caratterizzata proprio dall’uso di varie spezie ed erbe, tipiche del bacino mediterraneo.
Il rosmarino definito dai Greci “erba dell’amicizia” o “erba di Venere”, era ritenuto essere dotato di notevoli poteri medicinali e pertanto è una tra le erbe più utilizzate fin dall’antichità: Dioscoride (“De ars medica”), Ippocrate e Galeno già conoscevano le proprietà del rosmarino e lo inserivano nelle loro preparazioni come rimedio contro varie malattie dell’apparato gastrointestinale e come antiinfiammatorio e antidolorifico.Nel Medioevo rametti di rosmarino bruciati venivano usati come protezione contro la peste e le altre malattie infettive, e il rosmarino veniva inserito come ingrediente fondamentale in numerose pozioni medicamentose.
Dal caratteristico profumo intenso e sapore dolce-amaro, il suo utilizzo in cucina è consigliato oggi perché favorisce la digestione dei grassi, grazie alle spiccate proprietà digestive e dell’azione specifica a livello epatico, ma può essere usato anche come conservante dei cibi perché agisce come un vero e proprio antiossidante naturale. Questa caratteristica è dovuta sopratutto all’acido rosmarinico, un estere dell’acido caffeico e delll’acido 3,4 – didrossi-fenil-lattico e alla presenza di sostanze quali diterpeni: oltre alle proprietà antiossidanti, l’acido rosmarinico ha effetti antimutageni, antivirali, antibatterici e antinfiammatori, per inibizione della lipo-ossigenasi e ciclo-ossigenasi, due enzimi che si attivano in risposta ad uno stress infiammatorio.
Tra le tante proprietà, il rosmarino è un ottimo tonico generale; esercita sull’organismo un’azione stimolante e fortificante. Agisce efficacemente negli stati di astenia, cioè in condizioni di affaticamento fisico e mentale, risultando quindi indicato nei periodi di superlavoro o dopo una lunga malattia. Queste sue proprietà ne fanno un rimedio molto adatto anche per bambini e ragazzi.
Gli effetti dei principi attivi del Rosmarino sono particolarmente evidenti a livello gastrico e intestinale: la pianta possiede spiccate proprietà digestive, aromatiche e carminative che favoriscono l’espulsione dei gas intestinali, un efficace rimedio per tutti quei disturbi legati a scompensi digestivi, anche in caso di flatulenza. È indicato inoltre nel reflusso esofageo, quando cioè si verifica un passaggio di succo gastrico acido, o anche di bile, nell’esofago.
È un ottimo tonico anche per le persone anziane, stimolante dell’appetito; il suo utilizzo favorisce una buona risposta anche in caso di atonia gastrica, stimola la peristalsi e al tempo stesso calma gli spasmi della muscolatura liscia. Questa azione antispastica è attribuita in particolare all’attività del borneolo, un principio attivo contenuto nell’olio essenziale.
Svolge una benefica azione sulla ghiandola epatica: è coleretico, colagogo e colecistocinetico, stimola cioè la funzionalità del fegato e l’escrezione della bile. Grazie a queste proprietà si utilizza con efficacia nelle patologie del fegato e della colecisti in generale.La sua azione antispastica e, allo stesso tempo, stimolante sulla cistifellea, lo rende indicato nelle dispepsie biliari, in presenza o assenza di calcoli. È indicato anche in caso di discinesia, ossia un’alterata motilità delle via biliari e nell’insufficienza vescicolare.
In caso di problemi reumatici e muscolari; tra i vecchi rimedi della nonna c’è anche un bagno al rosmarino in caso di distorsioni o di ipotonia muscolare.
Tonico del sistema nervoso, in presenza di forme depressive o di tensione nervosa, in caso di sciatalgia o cefalea.
Come usarlo in cucina?
Il rosmarino cresce bene anche in un vaso quindi si può averlo fresco gran parte dell’anno. Al momento dell’utilizzo, le foglie fresche di rosmarino vengono tritate, mentre quelle secche si sbriciolano e può essere aggiunto a piatti di cereali, risotti, paste, ai secondi di pesce e carne, o nelle zuppe di legumi dove aiuta a ridurre l’effetto meteoritico dei fagioli, lenticchie e ceci.
Un altro interessante uso è quello di aggiungerlo come aromatizzante all’olio extravergine di oliva, dove il potere nutraceutico del rosmarino si sposa con quello dei polifenoli dell’olio EVO.
Infine per aiutare la digestione si può preparare un infuso di rosmarino versando un litro d’acqua, in un contenitore in cui mettiamo 20 gr di foglie essiccate. Dopo averlo lasciato riposare una decina di minuti, si può filtrare e bere.
Concludo ricordando che le spezie sono parte importante della dieta, e gli effetti anti-tumorali di alcune sono importanti, ma ricordiamo che non basta aggiungere una spezia ad un piatto se poi lo stile di vita è scorretto, si mangiamo troppe proteine animali, si consumano troppi dolci e soprattutto si è sedentari.